Numero Verde 800912326

Paola

Il bello delle cose normali

 

MI PRESENTO
Buonasera, sono Paola; ho 53 anni, sono laureata in Lettere; ero responsabile di un CAF a Genova. Ho avuto un ictus a quindi non parlo bene.
Dodici anni fa ero contenta della vita: il lavoro andava bene, avevo un figlio di nove anni, ero separata ma avevo un fidanzato.
UNA STORIA
Un giorno, in Via Settembre, ero ferma a un semaforo quando all’improvviso ho visto tanti colori: rosso, giallo, verde, blu. In semaforo diventa verde ma non riesco a fare un passo, capisco che è successo qualcosa. Mi aggrappo a un palo ma poi cado: avevo avuto un ictus.
NON CAMMINO E NON PARLO
Dopo parecchi mesi di riabilitazione ero ancora in carrozzella e non parlavo. La logopedista mostrava delle immagini a io sapevo che cosa erano, ma non mi ricordavo le parole.
Una volta un medico mi disse, con un sorriso, che non avrei più parlato. Ma io sentivo, nella mia testa, che ero sicura di farcela combattendo!
LA PAURA
Gli amici, naturalmente, sono spariti -tranne qualcuno- così ho chiesto a un’amica, e lei rispose: “Forse sono spaventati…” Ho capito allora l’ignoranza di non conoscere l’ictus, il rifiuto della afasia, la paura degli altri. E’ una reazione umana: non voler vedere, far finta di niente, eliminali i problemi.
LE COSE NORMALI
Iniziavo a parlare a era giunto il momento di concludere la logopedia, però ero arrabbia perché non riuscivo a leggere e a scrivere: avevo bisogno di una maestra. Lo trovata e, grazie a lei, oggi leggo e scrivo (non bene ma migliorerò).
Ora abito da sola con Rudi, mio figlio, va all’Accademia, sono contenta di lui; ho un fidanzato molto simpatico, faccio la spesa, cucino, cucio, nuoto, prenoto visite al CUP al telefono, navigo su internet, scatto le foto, guido la macchina.
Finalmente posso fare le cose normali!
LE COSE CHE NON VANNO
Però non posso fare più lo cose “speciali”: non posso correre, i calcoli sono un optional, non riesco a pensare due cose contemporaneamente; quando piove sono giù, non parlo più, non ho voglia di far niente, vado su internet ma poi mi stufo, guardo la TV ma non c’è niente, insomma sono depressa!
IL GRUPPO
E’ importante che ogni settimana venga a parlare nel gruppo di auto-aiuto sia perché partecipo alle cose normali, con tutti, condividendo esperienze, sia perché il cervello funziona di più! Tra noi parliamo di cose normali come la TAC, la risonanza magnetica, “scrivo non bene”, “ieri ho avuto una crisi epilettica”, “oggi non parlo più”… Li, nel gruppo, diventano cose normali, normalissime!
NON ARRENDERSI MAI
Oggi sono passati 12 anni e è difficile e sfiancate combattere ogni giorno con il panettiere, il macellaio, il ferramenta perché non capiscono. Certi giorni proprio non vengono le parole e, dalla parte del banco, altro o altra persona sbuffa o frigge perché la gente aspetta e io penso: provate a essere al posto mio, cosa proveresti? Ma non lo dico, sorrido, poi dico: “Ho avuto un ictus, non parlo molto bene”: un po’ serve!