Esistono due tipi di certificazioni per attestare la disabilità di una persona che danno diritto a benefici diversi.
Certificato di invalidità civile
Il certificato di invalidità civile dà diritto principalmente a provvidenze di tipo economico - pensioni, indennità, assegni di frequenza - e a prestazioni sanitarie (ad esempio l'esenzione del ticket) e assistenziali.
Questo certificato dimostra la menomazione, detta anche minorazione, e la relativa disabilità: per menomazione si intende "qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o di una funzione psicologica, fisiologica o anatomica"; la disabilità è "qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) delle capacità di compiere un'attività nel modo o nell'ampiezza considerati normali per un essere umano". Attraverso il certificato di invalidità viene svolta una valutazione di questi due fattori utilizzando criteri medico-legali e le tabelle di riferimento ministeriali per assegnare le percentuali.
Certificato di handicap
L'handicap, è quella situazione di "svantaggio" conseguente a una menomazione o ad una disabilità, che limita il ruolo di una persona in relazione alla propria età, al sesso, e a fattori sociali e culturali.
La Legge 104/92 - cioè la "Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate" - utilizza questo principio, creando uno specifico "certificato" di handicap.
Nella 104 (art.3, comma 1) il concetto di handicap si riferisce al grado effettivo di partecipazione sociale della persona, facendo riferimento a difficoltà soggettive, oggettive, sociali e culturali: si definisce infatti come persona con handicap "colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale e di emarginazione".
La Legge 104 prevede inoltre un'ulteriore condizione definita handicap in situazione di gravità (art.3, comma 3) che, si verifica "qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione".
RIASSUMENDO:Una persona non vedente ha una menomazione agli occhi, che di conseguenza gli procura disabilità nelle normali funzioni del camminare.
Mentre col certificato di invalidità il non vedente ottiene una valutazione della "percentuale" della menomazione e della disabilità sulla base di criteri medico-legali, il certificato di handicap valuta la situazione "sociale" di questa persona sulla base di criteri medico-sociali.
Di conseguenza due persone con la stessa percentuale di invalidità potrebbero avere due certificati di handicap diversi.
Il possesso del certificato di handicap non da diritto all'erogazione di provvidenze economiche ma è uno dei requisiti per godere di alcune agevolazioni tributarie e fiscali come la detraibilità dei sussidi tecnici e informatici, deducibilità delle spese di assistenza specifica, esenzione dal pagamento del bollo auto se l'handicap è di natura motoria, contributi per la modifica degli strumenti di guida, ecc...).
Il certificato di handicap grave, invece, è uno dei requisiti necessari per accedere alla fruizione dei permessi lavorativi previsti dalla stessa Legge quadro sull'handicap-